Vita sessuale di coppia - C'è bisogno di un contratto?
Pare che, in alcuni casi, la minestra riscaldata funzioni. Jennifer Lopez e Ben Affleck stanno infatti per convolare a nozze, coronando così un sogno d’amore iniziato ben 20 anni fa tra video musicali e set cinematografici. Questa volta, però, la showgirl sembra non voglia farsi cogliere impreparata: alla luce dei precedenti matrimoni, ha pensato bene di stipulare un contratto prematrimoniale, in cui pare che la coppia sia obbligata ad avere almeno 4 rapporti sessuali alla settimana. Il motivo? Secondo l’opinione di alcune testate giornalistiche, sarebbe un tentativo della pop star di “tenere vivo il matrimonio” e di “scongiurare la possibilità di un tradimento”.
Ammesso che le voci siano vere… Perché questi timori sarebbero infondati?
Ok, forse non sarebbe completamente corretto definirli “infondati”. Vige, infatti, una cultura della prestazione e del perfezionismo che ha finito inevitabilmente per interessare anche la sfera sessuale. Uno degli esempi più rappresentativi è la preoccupazione legata alle proprie dimensioni: solo se ce l’ho grosso posso farti godere.
Anche le dinamiche legate alla seduzione sono comunemente attribuite al possesso o meno di determinate doti fisiche. Basti pensare all’ossessione per la circonferenza di vita, cosce, sederi, che devono assolutamente rientrare in specifici canoni, pena la solitudine o, ancora peggio, l’umiliazione. Basti pensare alla terribile challenge del “Boiler Summer Cup”.
Alla luce di tutto questo, è ancora più comprensibile quanto il sesso, invece di tradursi in un momento di piacere, si possa facilmente trasformare in un momento che genera soprattutto angoscia. Si perde di vista l’essenza stessa dell’intimità, oltre che la definizione di “rapporto” sessuale, che implica soprattutto di un dialogo tra due corpi che fungono da tramite per l’espressione di due mondi che si incontrano.
Detta con altre parole, la costruzione di un'intimità fisica ed emotiva con un’altra persona richiede di esporsi e di lasciare che vengano esplorate e toccate tutto l’insieme delle corde che ci costituiscono, da quelle che usiamo per relazionarci nel mondo a quelle più recondite che fatichiamo ad esporre. Un esempio può essere rappresentato da tutte le volte che litighiamo con qualcuno che amiamo, in cui mostriamo quei lati più fragili e vulnerabili che di solito celiamo a coloro con cui abbiamo meno confidenza. E, per quanto sia sottovalutato, non solo le parole ma anche il sesso dice molto del nostro modo di relazionarci con l’altro. Per questo essere in intimità fisica non significa soltanto provare piacere insieme, ma condividere degli aspetti più profondi di sé che vanno ben oltre il puro contatto fisico.
Esporsi per quelli che si è, quindi, richiede un grande coraggio, soprattutto alla luce del contesto in cui viviamo, precedentemente esplicato. Quanto deve essere difficile esprimere il proprio disagio nel toccare certe parti del corpo quando la società si aspetta un’estrema apertura sessuale? Oppure, quanto deve essere complicato confidare a qualcuno che, tutto sommato, il sesso nella propria vita ha un’importanza relativa quando ciò che viene considerato “normale” è l’esatto opposto?
Per questa ragione spesso e volentieri il rapporto sessuale viene paradossalmente vissuto con una grande angoscia anche da chi abbraccia una visione più prestazionale. Il più delle volte si tramuta in una vera e propria competizione con sé stessi più che un momento di “coppia”, dove l’ansia principale diventa quella di raggiungere certi standard.
Noi non sappiamo cosa ci sia nella mente di Jennifer Lopez. Sicuramente per raggiungere il successo che ha avuto ha dovuto eccellere in più campi: carisma, bellezza, sensualità. Chissà, magari ha sentito che doveva in qualche modo “eccellere” anche nella sfera dell’intimità per tenere vivo il rapporto e scongiurare un possibile tradimento.
Il problema è che la vita di coppia, così come il tradimento, non seguono delle regole, se non quelle che i due protagonisti decidono insieme. Non ci sono linee guida predefinite: l’unione e il rispetto si coltivano attraverso un dialogo costante di menti e corpi all’interno di un ambiente fatto di accoglienza e accettazione di sé e dell’altro, in cui è possibile raggiungere una intima autenticità.